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Facebook Leads Ads: Caso Studio Lead Generation B2B

 Facebook Leads Ads: Caso Studio Lead Generation B2B

Ciao a tutti ragazzi, spero tutto bene… è da un po’ che non ci sentiamo sul mio blog e voglio ritornare con un bel caso studio completo sul mio record personale di Lead Generation in Italia con Facebook Leads Ads.

Come avrai visto, il report mostra che con 1833,72€ di spesa in pubblicità su Facebook e Instagram, con due campagne, sono stato capace di generare ben 10.519 leads B2B profilati da un form con diverse domande che in seguito vedremo. Parliamo quindi di un vero e proprio tesoretto di contatti di titolari d’impresa italiani interessati ai servizi di consulenza proposti negli annunci.

La campagna è stata svolta nel bel mezzo della Pandemia e no, non vendevamo mascherine o igienizzanti per le mani, bensì servizi di consulenza aziendale inerenti al mondo della Transizione 4.0.

Premessa: Siamo stati anche aiutati dal fatto che in quel periodo, il tempo trascorso online sui social media, era di gran lunga superiore alla normalità, altrimenti raggiungere questi risultati sarebbe stato molto più difficile, quasi improbabile. Infatti parliamo di un . Pochi centesimi, meno di una caramella al bar, per un contatto profilato business. Tanta roba insomma, un vero record.

Facebook Leads Ads: vediamo la strategia utilizzata

Facciamo in primis un breve recap:

    • Obiettivo campagna: Facebook Leads Ads

    • Target: Imprenditori

    • Località: Italia

Il form di contatto su Facebook poneva all’utente le seguenti domande:

    • Nome e cognome

    • Settore di attività (Domanda con le seguenti opzioni: Artigianato, Industria, Commercio, Turismo, Altro)

    • Regione

    • Città

    • Provincia

    • Cellulare

    • Email

Come fare lead generation Facebook ads

Ecco uno screen di un google sheets che raccoglieva in automatico i leads che arrivano attraverso un’automazione con Make (Ex Integromat).

Ovviamente l’utente ha accettato la privacy policy, termini e condizioni di Meta non le vostre, e la cosa è ben diversa quando si fa lead generation attraverso un form di contatto su un sito web di vostra proprietà. Con Facebook Leads Ads invece, l’utente non esce al di fuori delle piattaforme Meta, e questo può essere un gran vantaggio per diversi motivi.

Tutti i contatti venivano chiamati nel giro di 24 ore e venivano inseriti in una lista email con l’obiettivo di fare lead nurturing e aumentare il conversion rate, che in chiamata era di circa il 5%. Nel giro di pochi mesi è aumentato del doppio circa e considerando che il servizio di consulenza poteva essere riproposto successivamente dopo 1-2 anni, abbiamo anche un ottimo CLV (Customer lifetime value), ovvero il valore del cliente nel tempo per le casse della nostra azienda.

Il prezzo di lancio del servizio era di 39€, per poi aumentare subito dopo 14 giorni a 97€ e gradualmente ancora fino a 137€ (bisogna anche considerare che alcuni imprenditori sceglievano l’offerta da 365€ che includeva un aggiornamento costante nel tempo delle opportunità della Transizione 4.0 più vantaggiose per loro).

Inizialmente per l’offerta di lancio, visto il prezzo da front-end, veniva inviato soltanto un messaggio su whatsapp ai contatti e molti pagavano direttamente senza neanche richiedere una telefonata per maggiori informazioni. Quando il prezzo è salito invece, tutti i leads venivano chiamati entro le tempistiche dette sopra. Considerando che il front-end ha girato poco, la maggior parte dei leads hanno avuto almeno un contatto telefonico.

Facebook Leads Ads: come ho impostato le campagne

Le campagne lanciate sono due:

    1. la prima campagna (6442 leads a 0,16€ l’uno, spesa di 999,43€) è stata lanciata su core audience con interessi business per intercettare i titolari di P. IVA e imprenditori in Italia. I gruppi di inserzioni erano due e la variabile erano le regioni d’Italia. Infatti in questo test ho messo come località target le regioni del Sud Italia nel primo adset e le regioni del Nord Italia nel secondo. Ovviamente in entrambi gli adset venivano esclusi tutti i leads già esistenti, e quindi il nostro elenco di dati usato come fonte per creare i gruppi di pubblico simile che ho usato nella seconda campagna di cui parleremo di seguito (qui in basso gli screen dei due adset della prima campagna).

    1. con la seconda campagna (4077 leads a 0,20€ l’uno, spesa di 834,29€) invece ho utilizzato le lookalikes come dicevo, creandole sulla base degli utenti che avevano compilato il form nella prima campagna. Best Practice: create le custom audience caricando la lista email come elenco di clienti e non attraverso la selezione di “Modulo per l’acquisizione di contatti” poiché in questo ultimo caso, nel vostro pubblico personalizzato il mantenimento sarà uguale a 90 giorni, quindi includerà solo i leads degli ultimi 90 giorni (si aggiorna in automatico), mentre nel primo caso che vi ho consigliato avrete tutti i vostri bei leads (e quindi più informazioni per l’algoritmo di Meta). Io personalmente in questo caso ho creato ben 5 lookalikes, ciascuna di un singolo punto percentuale. Quindi avevamo 5 adset nella seconda campagna:

    • LAL 1% (Fonte: pubblico personalizzato elenco di clienti)

    • LAL 1-2% (Fonte: pubblico personalizzato elenco di clienti)

    • LAL 2-3% (Fonte: pubblico personalizzato elenco di clienti)

    • LAL 3-4% (Fonte: pubblico personalizzato elenco di clienti)

    • LAL 4-5% (Fonte: pubblico personalizzato elenco di clienti)

Inutile dirvi, penso già sappiate che più bassa è la percentuale di similitudine, più il pubblico simile andrà ad intercettare utenti con caratteristiche sociodemografiche simili al pubblico usato come fonte per la creazione delle LAL. Con questa seconda campagna ho tentato di scalare il più velocemente possibile, spendendo di più in ads, aumentando i risultati, ma mantenendo un buon CPL (costo per lead).

Che Creative sono state usate nelle Facebook Leads Ads?

In questo caso non potrò mostrare gli screen degli annunci a causa di NDA, ma posso spiegarvi come furono create, così che possiate testare qualcosa di simile.

Le ads erano tutte singole immagini con copy abbastanza lunghi (circa 1100 caratteri inclusi gli spazi). Ovviamente il testo era ben distribuito visti i risultati, infatti in questi casi si può rischiare di creare il wall of text.

Ciò che conta molto è il messaggio comunicato nell’ad e le prime righe del copy. Questo fa la differenza e questo leggeranno gli utenti, e manco se lo ricorderanno poi… La soglia di attenzione è bassissima quindi ti consiglio di:

  • Fatti questa domanda “Quali sono i migliori vantaggi che il mio servizio offre?”, cerca di elaborare più di una risposta.
  • Crea un’ad spingendo su questo punto di forza che abbiamo individuato lato comunicazione. In che senso? Nell’immagine usa uno sfondo pertinente al messaggio, aiutati con dissolvenze e colori e metti un bel Titolo + Sottotitolo nella tua grafica.
  • Nel copy crea un Titolo efficace che possa bastare per chiarire al lettore in cosa puoi aiutarlo. Devi convincere, sii aggressivo. O almeno a me piace così. E funziona. Dopo il titolo inizia ad esporre i vantaggi, cercando di convincere quel prospect ad avere a che fare con la tua azienda. Parla dei risultati e delle garanzie che puoi offrire, ma soprattutto non dimenticarti del problema che gli vai a risolvere con il tuo servizio.
  • Best Practice: Una delle headline che mi ha sempre performato meglio è la seguente “Scopri come ottenere X senza fare Y”. Ovviamente per realizzare questo title dobbiamo individuare le due variabili X e Y analizzando la nostra buyer personas. La X sarà quello che il nostro cliente ideale vuole ottenere (ovvero la soluzione al suo problema) e la Y sarà la frizione che lo frena dall’ottenere X con i nostri competitors (e quindi comunichiamo anche il nostro elemento differenziante) Ecco un esempio pratico: Ottieni un prestito personale fino a 15.000€ al 100% online, senza burocrazia e perdite di tempo. Immagina quindi di sviluppare le tue ads a partire da questi pochi caratteri. Avremo un’immagine con uno sfondo che potrebbe essere quello di un business man con una valigetta in mano fuori da una banca e un titolo in alto a sinistra sopra una dissolvenza che mette in risalto il tutto con i giusti colori.

Conclusioni su Facebook Ads per la Lead Generation

Ed eccoci qua arrivati alla fine di questo caso studio, spero vi sia piaciuto e che abbiate apprezzato i consigli sparsi qua e là. Ovviamente questi risultati non si possono replicare facilmente e spesso sono frutto del nostro buon lavoro combinato a fattori esogeni (come nel mio caso periodo pandemia, tutti sui social giornate intere).

In ogni caso, Facebook Ads si conferma sempre un ottimo strumento, qualsiasi sia il settore in cui operi la tua azienda, al fine di ottenere nuovi prospect online, e non solo.

Grazie alle pubblicità online potrai non solo acquisire leads, ma anche aumentare la notorietà del tuo brand e la considerazione che il tuo pubblico ha di esso.

Se vorresti creare un processo di acquisizione clienti online per la tua azienda oppure ti piacerebbe migliorare i tuoi risultati attuali nella lead generation b2b o b2c, allora facciamoci pure due chiacchiere!

Bernardo Mancino

https://bernardomancino.it

Digital Marketing Manager Certificato Meta, Google, MOZ e SEMrush. Decine di certificazioni che attestano la mie competenze nel Marketing Online e sui Social con referenze e risultati dimostrabili. Da oltre 6 anni collaboro con aziende, professionisti e agenzie con un solo scopo: ottenere risultati e migliorarli.

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